Concorso Letterario Nazionale GENS VIBIA - XII Edizione 2014

Cerimonia di Premiazione - 21 Marzo 2014 -

21 Marzo 2014 

 

Ancora una volta, come lo scorso anno,  nel XII Concorso Letterario Gens Vibia un premio speciale di poesia è stato intitolato alla nostra piccola Matilde.
 
Grande emozione per noi: Romina ha trovato a fatica le parole per comunicare quello che, anche in una occasione come questa, era giusto ricordare, per dare un senso alla nostra partecipazione.
 
 
Il premio speciale Matilde Margaritelli per le poesie sul tema dell’importanza della vita e della sicurezza stradale è stato assegnato a Benito Galilea, per la poesia "Coro sopravvissuto”.
 
Un abbraccio a tutti gli organizzatori, alla presidente amica Deanna Mannaioli ed a tutti i partecipanti, tra i quali la cara Daniela Gregorini che, mentre lo scorso anno aveva meritato il premio intitolato a Matilde, in questa nuova edizione è risultata prima classificata tra le poesie in dialetto.
 
21 Marzo 2014
21 Marzo 2014

 

Intervento di mamma Romina:

Poesia vincitrice del premio Matilde Margaritelli dedicato alle poesie sul tema dell’importanza della vita e della sicurezza stradale:

Coro Sopravvissuto

di Benito Galilea

 

Se lo portava a letto il carillon

mio fratello, e se lo stringeva al petto

accarezzandolo come chi sa che cosa.

Lui che non aveva moglie

e si specchiava aggiustando motorini

per i ragazzi del muretto.

 

 

Ripenso ai libri ed agli occhi celesti

della filatrice che ha amato prendendola

sulle ginocchia, ripenso ai cortei che scioglievano

i pensieri vestendoli di profumo nella notte.

 

 

Mitici eroi di birrerie e di puttane, 

erano così i ragazzi senza leva obbligatoria.

E campavano demolendo fantasmi

per un futuro divenuto anziano.

Pendoli senza memoria né pelle, 

cinguettavano alla luna accostando 

i sensi ai perdenti del quartiere: semplici

animali migratori nel mare della sopravvivenza.

 

 

Al mattino noi siamo qui a ripensarlo.

E a mummificarci col cagnolino bastardo

che fa la guardia a una piccola lapide.

Forse lui lo ricorda mio fratello col carillon, 

lui che lo guardava sull’asfalto, lontano

dal branco, il sole a picco sugli occhi spenti.

 

 

Domani sarà vecchio anche il ritratto

di questa storia che torna a volteggiare 

sulle insegne scolorite dei negozi,

qui dove una bimba saluta camminando

col cono che si scioglie tra le mani.

 

 

Si attendono notizie dall’al di là.

Intervento di mamma Romina